Fotografia Europea 2018 - Circuito Off

Archivio di Stato di Reggio Emilia, corso Cairoli n. 6 - Comune di Reggio Emilia

21 aprile - 15 giugno 2018 - Mostre

     

      

    Lun. - Ven. h 9,30 - 12,30

     

    Aperture straordinarie

    Sabato 21 aprile      h. 17,00-20,00

    Domenica 22 aprile  h. 17,00 - 20,00

   

   

   

Fotografia Europea 2018

XIII EDIZIONE

       

RIVOLUZIONI

Ribellioni, cambiamenti, utopie

   

La nuova edizione di Fotografia Europea si pone sotto l’egida della  “rivoluzione dello sguardo e della visione”, una delle conseguenze che proprio la nascita della fotografia ha determinato.

 “RIVOLUZIONI. Ribellioni, cambiamenti, utopie” è il tema portante della tredicesima edizione, curata dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani.Affresco Galliani: particolare 1

“Il termine rivoluzione deriva dal latino revolutio, che trova a sua volta la radice nel verbo revolvere. La percezione comune e più diffusa del termine è quella, strettamente legata alla politica, della rottura violenta di un ordine costituito, in vista di un mutamento radicale dello status quo.

Questi momenti portano con sé anche l’aspetto paradossale del termine rivoluzione, inteso come momento che interrompe bruscamente un processo di cambiamento in atto […] e che dunque ha come conseguenza immediata un arresto dell’evoluzione […] e non necessariamente una progressione.

Ma il termine rivoluzione appartiene a ogni ambito del sapere e dell’agire umano, a tutti quei cambiamenti fondamentali, epocali, le cui tracce persistono ben oltre il momento della loro apparizione.”

L’attenzione quindi si focalizza sulle rivoluzioni come momenti e pratiche della ribellione, del cambiamento, del rinnovamento, che possono avere un immediato riscontro, portare a conseguenze dirette, ma che possono anche mantenere quel carattere utopico che ne caratterizza spesso l’origine ideale, o quel carattere di ritorno su se stesse delle cose.

Ma che significato può avere oggi il termine rivoluzione? come si può rappresentare fotograficamente la rivoluzione oggi?

Con il circuito Off di Fotografia Europea ogni luogo, anche il più nascosto, si trasforma in galleria d’arte. Il circuito OFF è la sezione libera e indipendente di Fotografia Europea che nasce dalla spontanea iniziativa delle persone. Dalla prima edizione del 2007 il circuito si è ampliato anno dopo anno, arrivando a coinvolgere tutto il tessuto urbano grazie alla partecipazione dei privati che organizzano, autonomamente, mostre ed eventi nella provincia di Reggio Emilia.

   

   

ARTE RITROVATA

Immagini e racconti da un affresco di Omar Galliani

1974

   

I paesi piccoli sono sospesi tra l'essere sornioni ed addormentati: le loro storie sembrano essere patrimonio comune, a volte talmente scontato da essere poi dimenticato e rimosso; queste storie sono invece una ricchezza da esplorare, approfondire e da raccontare a nostra volta e con la volontà, forse vagamente utopistica, di mantenere vivi i luoghi cui siamo affezionati attraverso memoria e conoscenza.

   

Affresco Galliani: particolare viso donnaQuesta è una di quelle storie, che ha il valore aggiunto di avere l'Arte quale protagonista, e di essere una storia di rivoluzione (rappresentativa e visiva) e di cambiamento (di opinioni, mentalità e prospettiva).

   

E' la storia dell'affresco del Martirio di Santo Stefano realizzato allora - 1973/74 - su commissione da un giovanissimo autore dell'Arte Italiana, ora riconosciuto ovunque, Omar Galliani, nella Chiesa dedicata al Santo a Colorno, provincia di Parma. Ed è una storia triste perché, dopo pochi anni, il dipinto fu censurato con l'innalzamento di un muro che ne inibisse la vista: i personaggi espressivi e contemporanei, i colori forti ed una resa Affresco Galliani: dettaglivisiva, in alcuni casi, quasi fotografica, risultarono non solo incompresi, ma  interpretati come fonte di scandalo in uno spazio consacrato.

   

Un approccio più saggio e possibilista, dopo molti anni, approvò la demolizione del muro, allora costruito fortunatamente non aderente alla parete dell'affresco e, nel 2003/04 quei visi e quei colori tornarono a narrare.

   

Il dipinto ora sarebbe nuovamente visibile, se non fosse che la Chiesa è chiusa per inagibilità a seguito del terremoto del 2012 e necessiterebbe (pur essendosi discretamente conservato e forse, paradossalmente, grazie a quella intercapedine che lo nascondeva) di un auspicabile restauro.

Affresco Galliani: particolare gente   

Ma, si sa, certe storie continuano a raccontarsi a chi desidera ascoltare e, in questo caso, a voler osservare.

   

«Una grande avventura quella di Colorno 1973/74. ... Il cantiere era iniziato nell’autunno del 1973, i cartoni li avevo preparati durante l’estate dello stesso anno con il bozzetto preparatorio. Il cantiere apriva presto al mattino...il muratore preparava il frammento di calce che avrei dipinto durante il giorno. Un impegno quotidiano...ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile e finalmente maggio per l’inaugurazione al pubblico. ... Il progetto preparatorio fu visto dal Committente e dal Parroco,Affresco Galliani che dettero parere favorevole. ... Poi, la censura, la triste storia. Fu eretto un muro su ordine del Parroco, in quanto l’opera, a Chiesa riconsacrata, secondo voci di cortile, dava scandalo, esibendo il Santo nella propria nudità sotto gli occhi di fedeli e suore. Il muro fu eretto senza interpellarmi, ... . Salimmo ancora una volta sull’impalcatura, da dove cominciarono a sbucare d’incanto, sotto i colpi di martello e dalla polvere dei calcinacci, gli occhi, le mani, i corpi, le figure che per tanti anni erano state negate da quel muro.».

   

   

   


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