Sede Centrale

Sede centrale         Nell'area dove sorge attualmente l'edificio adibito a sede dell'Archivio di Stato, in corso Cairoli, prima del sec. XVI vi era un vasto complesso di casamenti di proprietà dell'abbazia di Marola (località posta nella montagna reggiana).

         A metà del '500 Ercole II d'Este, per rafforzare la cinta muraria secondo le nuove esigenze di difesa dettate dalla diffusione delle armi da fuoco, fece atterrare tutte le costruzioni intorno alla città per una fascia larga 200 pertiche. In questa occasione venne demolito, tra l'altro, il convento di S. Spirito, e i frati minori osservanti, ivi alloggiati, chiesero e ottennero di edificare, su progetto dell'architetto Alberto Pacchioni, la nuova chiesa e l'annesso convento proprio nell'area ora occupata dall'edificio dell'Archivio.

         Nel 1783 i frati vennero allontanati dal convento per ordine del duca di Modena e, nello stesso anno, nella parte della costruzione prospiciente l'attuale corso Cairoli cominciarono i lavori per la fabbrica di un palazzo da adibire a residenza del governatore della città, del comandante delle armi e del maggiore della piazza. Ben preso tuttavia i lavori vennero sospesi, e parte del convento venne venduta all'ebreo Moisè Beniamino Foà. L'anno seguente la restante parte del fabbricato e la chiesa vennero venduti a privati.

         Finalmente, nel 1849 nell'area del convento di S. Spirito venne edificato dall'ingegnere Luigi Croppi, su disegno di Pietro Marchelli, un maestoso e vasto fabbricato a spese degli ebrei Giuseppe e Bonaiuto Carmi, e da questa famiglia il palazzo sede dell'Archivio di Stato trae, a tutt'oggi, la sua denominazione.

         L'edificio, dall'epoca della sua costruzione, non ha subito sostanziali modifiche, salvo la demolizione in tempi recenti della sua ala occidentale. Con l'intento di darne un'idea più precisa, se ne offrono alcune immagini, tra cui spiccano quelle delle tempere del sec. XIX, che decorano le sale di rappresentanza del piano nobile (oggi piano uffici e Sala di studio). Chi desiderasse maggiori notizie sia sul palazzo che sugli affreschi, potrà trovarle nell'«Archivio Eventi», tra i materiali disponibili legati alla manifestazione «Il cielo dipinto».

 

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