Fotografia Europea 2015 - Circuito Off

Archivio di Stato, corso Cairoli n. 6 - Comune di Reggio Emilia

16 maggio - 21 giugno 2015 - Mostre

Foto_Euro_2015

 

Lun.-Ven., 9,30-14,30. Sono previste aperture straordinarie.

 

Fotografia Europea 2015 

X EDIZIONE 

EFFETTO TERRA 

Nel 2006 il Comune di Reggio Emilia dà inizio alla manifestazione internazionale Fotografia Europea. Al centro dell’attenzione è la fotografia come strumento privilegiato per riflettere sulle complessità del mondo contemporaneo.

Ogni anno gli autori sono chiamati così a confrontarsi su temi diversi: la condizione urbana contemporanea, il corpo, il tempo, lo sguardo, la cittadinanza, il cambiamento. Sono molte le produzioni realizzate ad hoc per il festival e poi confluite nella pubblica collezione della città.

Trattandosi di una riflessione a tutto campo sull’immagine contemporanea, si confrontano sul tema non solo fotografi ma anche intellettuali, artisti, filosofi e scrittori. Il punto di partenza è l’insegnamento di Luigi Ghirri: la possibilità, attraverso l’immagine, di guardare al mondo come non lo si è mai fatto prima.

Per l’edizione 2015, che si svolgerà nei mesi di maggio e giugno con tre giornate inaugurali dal 15 al 17 maggio, il tema scelto è Effetto Terra.

In occasione dell’anno dell’Expo che invita a riflettere sul pianeta, dal territorio al cibo, dalle radici all’energia e alle molte tematiche connesse, Fotografia Europea si interroga sul loro rapporto con la fotografia non solo nella sua funzione di rappresentazione e di documento, ma anche nella sua ambizione all’originalità, al rinnovamento, alla peculiarità.

Un primo aspetto riguarda la rappresentazione del pianeta. Quale nuova geografia ci può consegnare oggi la fotografia? Esiste ancora una contrapposizione tra natura e artificio, tra memoria e novità, tra tradizione e futuro?

E mentre si denunciano i conflitti e si documentano le catastrofi, si cercano anche nuovi equilibri tra le ragioni della natura e il necessario e inevitabile intervento e agire umano. L’arte del resto non si limita a rappresentare o a produrre immagini, ma spesso ha sentito e sente di dover essere, più che un invito all’azione, essa medesima un modo specifico di agire per innescare un cambiamento.

La fotografia ha ancora un ruolo, non solo di efficacia ma anche di riflessione; d’altra parte, quanto tutto questo sta incidendo sulla fotografia stessa, sulla sua specificità?

L’edizione 2015 di Fotografia Europea cercherà di dare un contributo su questi temi.

 

CIRCUITO OFF: oltre 300 mostre animano la città e la provincia 

Fotografia Europea è una forza propulsiva per lo sviluppo della creatività dell’intera città e a confermarlo è la crescita costante del Circuito Off, un esempio di adesione dal basso, di partecipazione libera dei cittadini a un grande evento culturale, con la costruzione di un percorso espositivo parallelo alle mostre istituzionali, che riserva una pluralità di sguardi diversi e innovativi.

Con il circuito OFF sedi istituzionali, musei e fucine dei creativi, ma anche negozi, alberghi, ristoranti, scuole, circoli, teatri, case private e interi quartieri si trasformano in galleria d’arte: nell’anno in cui il festival compie dieci anni ci sono 233 mostre in centro storico e ben 94 mostre fuori di esso tra periferia e provincia.

Tra le molte iniziative in nuove sedi si segnala la mostra Il Giardino del Re nell’Archivio di Stato di corso Cairoli, promossa dall’associazione Refoto e curata da Cesare di Liborio. L’Archivio di Stato ospita anche le foto di Fiorella Iacono, Luca Monzani ed Ettore Moni.

 

 

Ettore Moni - An empty valley   Ettore Moni

     «Non lontano dai blasoni di Carrara nel cuore delle Alpi Apuane e dissimile dalle solite contraddizioni italiane, la storia di questa valle è capace d’imporsi con una forza tale da abbattere qualsiasi stereotipo legato al mondo del marmo, dei cavatori e di chi la vive.

     Qui arrivano a stento i raggi del sole, figuriamoci le prime pagine delle riviste o i flash dei fotografi. Qui non esiste vuoto che non sia pieno. Pieno di storie di coraggio. E se da un lato la natura, così dura, lascia a fatica spazio alle costruzioni dell’uomo; dall’altro permette che i cavatori stessi le arrivino direttamente al cuore, con tagli longitudinali che, in maniera apparentemente innaturale, assecondano invece la disposizione geologica dei filoni di marmo.

     Perché, qui, se c’è un’antagonista quella è la storia, sempre eccessivamente severa nell’impartire le sue lezioni: una rivoluzione industriale di cui la valle ha subito gli effetti per lo più negativi, e un eccidio costato la morte di un centinaio di persone. E allora poco importa se a Forno arrivano a stento i raggi del sole, perché io ci sono arrivato.».   

 

 

 Collettivo Refoto   Collettivo Refoto 1+9 - Il giardino del Re

 Mostra a cura di Cesare Di Liborio, promossa dall'associazione Refoto

   Il giardino del Re è un luogo fantastico di un immaginario perfetto; un rifugio, una pausa in cui lo sguardo si perde tra fiori reali ed irreali, tra petali, foglie e steli dalle diverse forme, che attraggono nel loro insieme ma anche singolarmente; elementi di un percorso “surreale” frutto della sensibilità degli autori. E così il giardino del Re diviene il giardino dei sogni, un angolo intimo e personale dove tutto è possibile, forse anche cogliere l’erba voglio.

   Gli autori, Gabriella Becchi, Giulia Bellamico, Alice Borciani, Monica Cattani, Maria Grazia Di Potenza, Veronica Farioli, Helene Lagorio, Max Orlandini, Antonella Pietragalla fanno parte da diverso tempo dell'Associazione Refoto, condividono la passione per la stampa analogica e hanno esposto in diverse edizioni di Fotografia Europea con mostre singole o collettive. Immagini analogiche stampate a mano su carta baritata.

 

 

 

 

Fiorella Iacono - Foresta primitiva/Wistman's Wood   Fiorella Iacono

Mostra a cura di Andrea Gibellini

    «Ho fotografato la Natura allo stato primordiale che ancora dopo tanto tempo è intatta e mai toccata dall’uomo. Non distante da questo luogo esiste un penitenziario tuttora attivo da cui si può osservare in lontananza la brughiera selvaggia del Devon.

La sequenza di foto rende visibili alberi come forme antropomorfe e la realtà di una terra eterna che ha i colori della luce delle stagioni. Tutti questi elementi, la Natura, la luce e il paesaggio, costruiscono un luogo ancestrale, insolitamente abitato, per noi contemporanei, dai sensi assoluti che riportano i visitatori verso un’esperienza innocente della foresta primitiva.».

 

 

 

Luca Monzani    Luca Monzani - 21 Ottobre 2014

Mostra a cura di Daniela Bazzani

Un incendio, una macchia, non una semplice macchia, ma petrolio. Una mappatura di 100 frammenti ricostruisce il decorso e la guarigione celando una radiografia terrena di un rapporto viscerale tra la evoluzione della natura e l’ artificialità dell’uomo.

L’installazione composta da un cubo in plexiglass mostra come tale connessione possa essere così sofisticata ma anche letale.

Un volume di sedici litri d’acqua riempie il cubo, portando alla consapevolezza del peso della vita. Come una bilancia due pesi contrapposti oscillano tra diverse soluzioni: da una parte l’acqua, simbolo di vita terrena e guarigione, dall’altra, invece, la fragilità e la caducità dell’uomo. Nessuno può dare una certezza di soluzione poiché, come nella natura, i pesi delle cose possono variare in maniera incontrollata. L’unica certezza è l’attesa.

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